L'ex Caserma Piave, dopo anni di abbandono, utilizzata come deposito di materiali di varia natura, gettati alla rinfusa (vecchi documenti dell'ente locale, mobili, attrezzature e arredi scolastici e non, elettrodomestici, scenografie teatrali, e molto altro), sta per essere restituita a nuova vita. Un pezzo di città che da buco nero si sta trasformando in opportunità per nuove funzioni, che verranno definite nel processo partecipato in corso, coordinato da Andrea Mariotto, IUAV - Corso post lauream Azione locale partecipata e sviluppo urbano sostenibile. IUAV e Comune hanno finalmente sottoscritto la convenzione che ha di fatto formalizzato un processo già in corso. Il tutto nasce dopo l'occupazione da parte di ZTL (Zone temporaneamente Liberate) che nel corso degli anni ha simbolicamente occupato diversi spazi per catalizzare l'attenzione sui tanti buchi neri del nostro territorio e per sollecitare la restituzione di spazi inutilizzati alla comunità. Attraverso il processo avviato, si è ora costituito un gruppo formato da oltre 20 associazioni, destinato ad allargare ulteriormente i propri confini.
Sono già state definite proposte di riuso temporaneo, che fanno capo a 7 aree tematiche: Accoglienza, Performance, Convivialità, In-formazione, Manualità, Motricità, Interfaccia. Altre sono in corso di definizione.
Le prime azioni 'pubbliche': il 24 maggio sono state realizzate 'pulizie di primavera', che hanno liberato spazi che ora possono essere utilizzati, in aggiunta a quelli ripuliti e sistemati in precedenza da ZTL, il 19 giugno sopraluogo dei consiglieri comunali, cui hanno partecipato anche gli assessori Manfio, Cabino e Michielan.
Ad accoglierli, oltre ai docenti IUAV Andrea Mariotto ed Ezio Micelli, un
nutrito gruppo di persone, in rappresentanza delle associazioni e gruppi
informali che stanno partecipando al processo partecipato avviato questa
primavera: giovani, artisti, artigiani, architetti, musicisti, operatori nel
campo della salute e del sociale, abitanti del quartiere, studenti. Lo scopo dell’allestimento è stato di “comunicare
facendo” i progetti di riuso temporaneo,
un grande cantiere creativo illustrato dai proponenti: attività artigianali come “Tornio subito” –
un laboratorio artigiano a servizio dei cittadini, artistiche come “Arte a
Km0”, educative, ludiche, uno studio fotografico, uno spazio performativo nel
quale la Fucina del Corajo ha regalato un momento di grande poesia, biblioteca,
bio-osteria, architettura open source, giardino condiviso, spazio accoglienza
per il quale è stato sviluppato un progetto di ospitalità per i giovani durante
l’estate e per senzatetto nel periodo invernale.
È stata allestita anche una mostra fotografica con le foto
di Giancarlo Rado, che narrano la storia dal degrado e incuria in cui versavano
gli spazi all’attuale condizione decisamente più vivibile.
La visita ha permesso di rendersi conto dello ‘stato
dell’arte’, della dimensione degli spazi, delle potenzialità di far vivere un
pezzo di città in quiescenza da oltre un ventennio, e del gran lavoro di
pulizia fatto in questi mesi. Andrea Mariotto ha sottolineato le specificità di questo
percorso, le opportunità che sta
offrendo per ripensare, anche attraverso l’uso temporaneo degli spazi, alla
destinazione futura dell’ex Piave.
La presenza di abitanti del quartiere, appare importante e
significativa perché questo luogo, sconosciuto ai più, sta assumendo un
significato diverso, con il desiderio diffuso di varcare la soglia e di farne
uno spazio di aggregazione aperto e inclusivo. Molte energie sono in campo,
energie e persone che stanno spendendo il loro tempo e le loro competenze.
Sono ora in corso gli Open Day e i focus group programmati per far conoscere il progetto e allargare la partecipazione.
Noi partecipiamo al processo, dopo averlo promosso, convinti che questa strada sia molto più efficace di soluzioni e progetti fatti a tavolino.
Per restare informati: pagina facebook 'Sperimentazione e riqualificazione ex Caserma Piave (TV)'.