giovedì 3 dicembre 2015

Pause Attive 2 dicembre 2015









Il 2 dicembre incontro di formazione sulle Pause Attive con numerosi partecipanti della Cooperativa Comunica, presso sede ULSS 9 - Sede Madonnina, con la dott. ssa Gianna Piovesan, Raffaela Mulato e Stephan Riegger di Moving School 21. Abbiamo unito teoria e pratica, gioco e riflessione, movimento e relax. Occhi brillanti, emisferi attivati!

martedì 24 novembre 2015

M15 - Magazzini Didattici. Prima giornata di formazione

Tra il dire il fare la città. "Il riuso delle architetture dismesse". Laboratori per menti curiose e mani operose.















Sabato 21 novembre: intensa giornata di formazione con il gruppo di insegnanti che partecipano al progetto Magazzini Didattici rivolto alle scuole primarie. Hanno partecipato anche rappresentanti dell'Officina delle nuvole, dell'Associazione Agile di Verona e dell'Ordine degli Architetti, promotori dell'iniziativa, nell'ambito della Rassegna "C'è vita nello spazio!" sul tema del riuso e della rigenerazione urbana in vista dell'apertura della nuova sede presso gli ex Magazzini Generali prevista per giugno 2016.
Si sono alternati lavori d'aula e attività laboratoriali all'aperto. Molto interessanti gli esiti del 'link infanzia' e dell'esplorazione dello spazio aperto, dove i partecipanti hanno utilizzato tutti i sensi per 'ascoltare' e registrare emozioni e percezioni, e affinato lo sguardo per cogliere punti forti e punti deboli con l'aiuto di una check list con alcuni criteri chiave (accessibilità, fruibilità, variabilità, sicurezza, estetica, permeabilità urbana).
Il prossimo appuntamento sarà dedicato alla trasformazione dello spazio: "arte nello spazio, spazio all'arte!"

lunedì 26 ottobre 2015

C'è vita nello spazio! M15 Magazzini Didattici - avviato a Verona il progetto con le scuole primarie




Sabato 24 ottobre si è svolto il primo incontro organizzativo con le scuole, per dare vita ad un progetto nuovo, importante, attraverso il quale le scuole, i bambini, i genitori, gli abitanti potranno contribuire a far rivivere a dare un senso nuovo alla grande area degli ex Magazzini a Verona. 
L'incontro è stato coordinato dall'architetto Paola Ravanello, con Raffaela Mulato, Manuela Mulato e Stephan Riegger (MS21).
Il tema del riuso riguarderà gli spazi, ma anche i materiali con i quali i bambini potranno fare esperienza, esprimere la loro creatività, dare corpo alle loro idee.
Questo il programma di formazione, cui seguiranno visite guidate all'area, laboratori con insegnanti e con i bambini, supporto alle attività progettuali per partecipare al concorso di idee:
Calendario Incontri di formazione
TRA IL DIRE E IL FARE LA CITTÀ “IL RIUSO DELLE ARCHITETTURE DISMESSE” Laboratori per menti curiose e mani operose / Settembre 2015 – Giugno 2016
Il percorso formativo per Insegnanti è funzionale alla partecipazione al Concorso di idee e a sperimentare metodi e strumenti per una didattica attiva e innovativa e di progettazione partecipata. Le scuole che partecipano potranno sviluppare idee anche per la trasformazione del proprio cortile scolastico, percorsi casa scuola, promozione della salute. 
Primo Incontro: MOVING SCHOOL 21 E INNOVAZIONE DIDATTICA
Sabato 21 NOVEMBRE 9:00 – 12:00 - Concetti, metodi e strumenti per promuovere la qualità degli spazi educativi e urbani con la partecipazione attiva dei bambini. Pratiche di movimento e apprendimento attivo negli spazi interni ed esterni della scuola e urbani. Strumenti e attrezzature. 
 Secondo Incontro: VIVERE E TRASFORMARE GLI SPAZI
Sabato 21 NOVEMBRE 13:00 – 17:00
Spazi educativi e spazi di vita dei bambini. Buone pratiche di progettazione partecipata: concetti, modelli, realizzazioni. Ambienti di gioco e di apprendimento.
Workshop: esplorazione degli spazi indoor (per future attività per e con i bambini) ed esterno dei/ai Magazzini, mappatura guidata dei punti forti e dei punti deboli.
Terzo Incontro: ARTE NELLO SPAZIO, SPAZIO ALL’ARTE
Sabato 12 dicembre ore 9:00 -1200
Appropriarsi e prendersi cura dell’ambiente. Trasformazioni temporanee e permanenti.
Workshop di progettazione: dare corpo alle idee. Costruzione di manufatti con materiali di recupero, funzionali per la realizzazione del progetto di installazione all'esterno dei Magazzini.
Laboratori di accompagnamento per Insegnanti. Hanno lo scopo di monitorare e supportare le attività delle scuole; oggetto degli incontri potrà essere anche la co-progettazione dell’evento finale.
 Primo incontro Sabato 16 gennaio 2016 ore 10:00 – 13:00
 Secondo incontro Data da concordare con i partecipanti
Tutti gli Incontri avranno luogo presso la Baracca Formazione del Cantiere Magazzini delle Professioni.

mercoledì 21 ottobre 2015

Outdoor Education. L'educazione SIcura all'aperto. Terza Edizione - Progettare gli spazi esterni

Ecco il programma del convegno che si terrà a Bologna il 14 novembre 2015
Teatro Testoni Ragazzi, Via Matteotti 16. Iscrizioni aperte fino al 30 ottobre!



venerdì 2 ottobre 2015

OPEN DAY alla PIAVE 10 ottobre 2015




Un gruppo di lavoro formato da Comune di Treviso, Università Iuav di Venezia, svariate associazioni, gruppi e singoli cittadini, ha predisposto negli ultimi mesi uno schema di quelle che potrebbero essere le funzioni per l’area Piave. L’idea emergente è di creare luoghi di aggregazione e servizi innovativi a supporto della produzione artistico-artigianale, anche con finalità di accoglienza e inclusione dei soggetti svantaggiati. Si tratta ora di raccogliere nuove idee e disponibilità, per giungere in tempi brevi a una fase di sperimentazione vera e propria.

L’evento OpenPiave del 10.10, vuole essere occasione di dialogo con un’ampia schiera di soggetti del quartiere e della città interessati al futuro dell’area, prima di passare ad approfondire alcune opzioni progettuali e di avviare la fase sperimentale vera e propria. 
Noi ci siamo e vi aspettiamo numerosi!

sabato 5 settembre 2015

Interventi di educazione e promozione alla salute ULSS 8 anno scolastico 2015 -16





Intervento "Scuola in Movimento e Innovazione Didattica" a cura di Moving School 21
novembre 2015 - gennaio 2016
Sede Scuola primaria zona Ovest di Castelfranco Via Monfenera, 23

venerdì 4 settembre 2015

Progettazione partecipata sul futuro dell'area ex Caserma Piave - Seminari e Laboratorio a settembre 2015


Nell’ambito del percorso di progettazione partecipata sul futuro dell’area ex caserma Piave, in collaborazione tra Comune di Treviso, Università Iuav di Venezia e Associazione Onlus Moving School 21, è organizzato un seminario su:

Approcci e strumenti per la partecipazione pubblica
nei giorni giovedì 10 dalle 20.30 alle 22.30
e venerdì 11 settembre, dalle 18.00 alle 20.30
più un laboratorio su
Gestire un incontro pubblico con l’Open Space Technology
sabato 19 settembre
dalle 14.00 alle 18.00

per esigenze organizzative legate agli spazi da utilizzare e al formato della comunicazione
è richiesta l’iscrizione al seminario attraverso questo doodle
https://doodle.com/rr2fzn3x2gc94iab
Nel corso delle due serata verranno raccolte le adesioni al laboratorio di sabato 19


Il declino del gioco dei bambini in età prescolare e l'aumento dei problemi sensoriali


Segnaliamo un interessante articolo pubblicato nel Washington Post sugli effetti del declino del gioco libero dei bambini, che mette in evidenza come la diminuzione o l'assenza del gioco danneggi la crescita e lo sviluppo di competenze fondamentali.
http://www.washingtonpost.com/…/the-decline-of-play-in-pre…/
"Se ai bambini vengono date ampie opportunità di giocare all'aria aperta tutti i giorni con i coetanei, non ci sarebbe alcun bisogno di esercizi specializzati o tecniche di meditazione per i più piccoli della nostra società. Avrebbero semplicemente sviluppato queste competenze attraverso il gioco. Questo è tutto. Qualcosa che non ha bisogno di costare un sacco di soldi o richiede molto pensiero. I bambini hanno giusto bisogno di tempo, di spazio, e il permesso di essere bambini."

venerdì 21 agosto 2015

E' online il sito Treviso per gioco!



Segnaliamo il sito Treviso per gioco - www.trevisopergioco.it, ideato e realizzato da Simonetta Chiovaro e Daniela Stellino. Una originale novità e un'opportunità intelligente per muoversi, giocare, trascorrere tempo libero nella città di Treviso. Organizzato in modo chiaro e accessibile, propone diversi itinerari tematici, pensati per bambini di età diverse. Percorsi che uniscono la dimensione ludica a quella culturale, storica, ambientale. E così si potrà scegliere tra l'esploratore, lo sportivo, il vacanziero, il creativo, il buongustaio, il riciclone. Oltre ai percorsi urbani, il sito contiene informazioni aggiornate sugli eventi in città, sugli spazi verdi pubblici, per il gioco e lo sport, sui luoghi della cultura, proposte di laboratori creativi, uno spazio interattivo che permette ai 'naviganti' di portare contributi e suggerimenti sulla 'città che vorrei'.

"TREVISO PER GIOCO©  è stato ideato e realizzato nei contenuti da Simonetta e Daniela, due mamme-architetto-trevigiane che condividono, oltre all’amicizia, due grandi passioni: il mondo dell’infanzia e l’arte.
A questi due fantastici ingredienti se n’è aggiunto un terzo: il web, che si mostrava ai nostri occhi come uno strumento indispensabile per dialogare con i “nativi digitali” e come una fantastica opportunità per “fare rete”.
Ma come caratterizzarci nell’ampio panorama digitale delle proposte family-friendly?
Noi abbiamo pensato così:
1) parlando direttamente ai bambini e ai ragazzi per coinvolgerli e stimolarli;
2) creando una vetrina virtuale di informazione, utile alle famiglie ma anche agli operatori del settore, che spesso raggiungono solo una parte dei loro potenziali utenti
3) mettendo in risalto Treviso in quanto città “a misura di bambino” – o con tutte le potenzialità per diventarlo – e quanti si adoperano perché questo obiettivo si realizzi.
E’ nato così TREVISO PER GIOCO©: un sito web di informazione, un sito web di valorizzazione culturale della città, un sito web che propone la partecipazione alla vita della città, il movimento, l’attività ludico-ricreativa, come momento fondamentale per il ben-essere di bambini, ragazzi e adulti, che vivono a Treviso o che vi soggiornino come turisti!"


Pubblicato il volume "CITY - CHILDREN IN THE CITY. Growing up in activated spaces"


E' stato pubblicato in lingua inglese, a conclusione del progetto europeo, il libro CITY - CHILDREN IN THE CITY. Growing up in activated spaces, redatto a più mani dalle istituzioni partner (scuole infanzia e primarie di Conegliano, Berlino e di Lleida).
La pubblicazione, considerata come uno degli obiettivi strategici del progetto, testimonia i percorsi, la metodologia e i risultati ottenuti grazie alla collaborazione e allo scambio di esperienze innovative ed azioni comuni tra i partner. Capofila del progetto è l'Istituto Comprensivo 3 "Brustolon" di Conegliano (Emanuela Franzin, Angela Marchiori, Josette Tamponi), con la collaborazione e il coordinamento scientifico di Moving School 21 (Raffaela Mulato, Stephan Riegger)
Focus: qualità dell’ambiente scolastico e urbano, organizzazione e gestione di tempi e spazi per favorire il movimento, migliorare il ben-essere, la salute, la sicurezza, l’apprendimento e promuovere la cittadinanza attiva.
L’approccio è sistemico (pedagogia, salute, architettura, urbanistica, partecipazione) e si fonda sulla cooperazione tra scuole, ente locali, famiglie, associazioni, tenendo conto di ‘chi fa la scuola’ e di ‘come fare scuola’.
Attraverso un percorso condiviso di osservazione e monitoraggio, si è cercato di capire "che cosa cambia":
- nell'apprendimento e nel rendimento scolastico;
- nell'organizzazione e nella gestione delle attività educative e didattiche (capacità di innovazione del sistema scolastico);
- nel ben-essere di bambini e insegnanti
- nei rapporti con gli Enti Locali e con altri soggetti presenti nel territorio (apprendimento reciproco).

Siete interessati? Scrivete a info@movingschool21.it

Perché, e come, andare a scuola a piedi in autonomia.



A scuola a piedi (e ritorno), è una pratica che per molte generazioni era routine, senza bisogno di progetti speciali. Sono stata accompagnata da mia mamma il primo giorno di scuola elementare. Dal giorno dopo in poi non è più successo, non era necessario, né lo desideravo. La strada era condivisa da pedoni, ciclisti e, certo, molte meno auto di oggi. Il percorso quotidiano variava con il variare delle stagioni, o delle nuove amicizie, con appuntamenti lungo la strada per arrivare insieme a scuola, mentre al ritorno le divagazioni dipendevano da accompagnamenti reciproci, giochi e altro. Ci conoscevano tutti i negozianti: il panettiere, il fruttivendolo, il barista, il barbiere, l’edicolante, oltre ai vicini di casa. Nel frattempo il nostro ‘raggio di azione’ si allargava piano piano, perché vicino c’erano anche il centro parrocchiale, il giardino pubblico, la piazza, il fiume.
Oggi, come scrive Franco La Cecla “le città si sono defisicizzate, fino a una dis-incarnazione quasi totale.” (Franco La Cecla, Contro l’urbanistica, Einaudi, 2015)
La strada è fatta per le auto, una minaccia, così come una minaccia viene percepito lo spazio aperto, pieno di insidie. Dove non c’è il rischio di essere investito (strada), c’è un malintenzionato che ti potrebbe aggredire (parco, spazio pubblico).
Rischi e pericoli reali o percepiti possono essere ridotti o evitati. I percorsi casa scuola possono essere messi in sicurezza. Si può creare un ‘tessuto connettivo’ e un controllo sociale che rende di nuovo fattibile ciò che un tempo rientrava nella pratica quotidiana. Fare in modo che i bambini possano camminare e andare in bici porta un grande beneficio per tutta la collettività, sotto molti aspetti. Poiché può fare da volano per ripensare l’uso dello spazio, restituendolo ai ‘corpi urbani’. Benefici per l’ambiente, per lo stile di vita, per la salute, per la sicurezza, per la socialità, per l’integrazione.
Negli anni si sono moltiplicati i progetti orientati ad una mobilità più sostenibile; molti riguardano proprio i percorsi casa scuola. Come in molte altre parti d’Italia, nella provincia di Treviso sono stati attivati molti percorsi pedonali, grazie all’incontro di sensibilità e volontà di tecnici comunali (mobility manager), genitori, azienda sanitaria locale, associazioni, scuole. A Treviso tutti e cinque istituti comprensivi hanno lavorato e organizzato i Pedibus, anche grazie al lavoro volontario di molti genitori. Esiste un piano comunale per la messa in sicurezza dei percorsi casa scuola. Sono maturate esperienze di percorsi in autonomia, laddove si sono create quelle condizioni di sicurezza e di alleanza tra tutte le parti interessate.
È stato da poco pubblicato il volume “Andiamo a scuola da soli! Percorsi in autonomia e movimento casa-scuola: indicazioni operative” curato da Federica Michieletto e Susanna Morgante, promosso da Regione Veneto, MIUR Veneto e progetto regionale Muoversì. Il testo si configura come uno strumento utile per avviare e gestire i percorsi casa scuola, ma anche per includere nella programmazione educativa e didattica curricolare pratiche di movimento quotidiano, di esplorazione, di conoscenza del territorio. Abbiamo portato il nostro contributo, nel capitolo “Oltre il Pedibus con Moving School 21. Scarpe Blu: per una didattica della mobilità urbana a misura di bambino”, che illustra i contenuti di un libro-manuale (“Scarpe Blu. Come educare i bambini a muoversi in città in autonomia e sicurezza”, La Meridiana, 2013) nel quale si portano ad esempio alcune buone pratiche italiane ed europee, oltre che molti materiali didattici.
I tempi appaiono dunque maturi per fare il salto di qualità dalle buone pratiche alle politiche, ovvero dal superamento del progetto che diviene regola e comportamento quotidiano. Non è così. Cambi di amministrazione sovente implicano la sospensione, quando non l’affossamento, di pratiche consolidate. Per disinteresse, per segnare una discontinuità con il passato (senza andare a vedere cosa funziona e che cosa no), per la non comprensione del loro valore.
Ma non sono solo le amministrazioni locali a ‘rallentare’ o mandare in stand-by lo sviluppo capillare dei percorsi casa-scuola. Sono anche scuole (non tutte) le cui dirigenze scolastiche ‘frenano’ e in qualche caso vietano la promozione dei percorsi casa scuola, soprattutto se si parla di percorsi in autonomia.
Lo scorso anno scolastico la direzione generale dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, in data 1 dicembre 2014, ha inviato una comunicazione con indicazioni relative all’uscita autonoma da scuola degli alunni. L’enfasi è posta sul dovere di vigilanza e le necessità di disciplinare le modalità di adempimento dello stesso, sulle responsabilità, sui riferimenti alla giurisprudenza in materia di uscita autonoma degli alunni. Attenzione dovuta e sacrosanta, che tuttavia toglie ‘respiro’ e ‘spazio’ all’ultima parte della comunicazione, che riguarda “le modalità di svolgimento del dovere di vigilanza nei casi eccezionali di uscita autonoma”. Già il dato dell’eccezionalità inibisce l’adozione di decisioni in merito ai percorsi casa-scuola in autonomia (in ogni caso sconsigliati). Se si va a leggere il testo con attenzione, si intravvede la possibilità, se pur in forma ambigua, di adottare strategie che permettano l’uscita in autonomia, laddove si stringano alleanze tra scuola, famiglie, enti locali. Un segnale molto debole, che meriterebbe ulteriori e necessari approfondimenti, se davvero si vuole “promuovere i percorsi in autonomia e movimento casa-scuola”.
È disponibile ampia documentazione, nazionale e internazionale, nonché dossier e strategie promosse tanto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le quali la Carta di Toronto, quanto dalla Commissione Europea.
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche da anni ha avviato il progetto internazionale “La città dei bambini”; in quell’ambito trova ampio spazio l’ iniziativa  “A scuola ci andiamo da soli”. Due anni fa sono stati pubblicati gli esiti della ricerca internazionale “Children’s Independent Mobility - La mobilità autonoma come aspetto critico dello sviluppo dei bambini e della qualità della vita” cui ha partecipato l'Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc-Cnr), promossa dal Policy Studies Institute di Londra, che ha coinvolto l’Italia, la Germania e altri 15 Paesi del mondo. I dati italiani sono pubblicati sul sito: http://www.lacittadeibambini.org/ricerca/allegati/Report%20italiano1.pdf
“La mobilità infantile è uno degli aspetti che ha maggiormente risentito della grande trasformazione dell'ambiente urbano, con ricadute negative sul benessere e sullo sviluppo psico-fisico. L'autonomia di spostamento dei bambini italiani nell'andare a scuola si è ridotta, passando dall'11% nel 2002 al 7% nel 2010, mentre l'autonomia dei bambini inglesi è al 41% e quella dei tedeschi al 40%", spiega Antonella Prisco, ricercatrice dell'Istc-Cnr. "Per il tragitto di ritorno, soltanto l'8% dei bambini italiani lo compie da solo, a fronte del 25% dei coetanei inglesi e del 76% dei tedeschi. Il divario di autonomia con gli altri paesi sul percorso casa-scuola permane ampio anche per i ragazzi delle medie inferiori: il 34% degli italiani, contro il 68% dei tedeschi e il 78% degli inglesi".
In Italia risulta estremamente basso anche l'uso del mezzo pubblico. "Mentre per i bambini non ci sono differenze tra Italia e Inghilterra, 3% per entrambi i Paesi, in Germania la percentuale sale all'8", aggiunge Daniela Renzi, ricercatrice dell'Istc-Cnr. "Maggiori differenze si hanno invece per la scuola secondaria, dove l'Italia resta ferma al 3%, l'Inghilterra passa al 25% e la Germania arriva addirittura al 64%,: probabilmente per l'efficienza dei servizi pubblici, ma forse anche per maggiore fiducia dei genitori".
La possibilità di muoversi in autonomia da parte dei bambini", conclude Prisco, "permette l'esperienza fondamentale del gioco, aiuta a prevenire sovrappeso e obesità, ad acquisire maggiore sicurezza, autostima e capacità di interagire, rafforza i legami con le persone che abitano nel proprio quartiere e a sviluppare un senso di identità e responsabilità, riducendo i sentimenti di solitudine durante l'adolescenza".
Le criticità per il nostro Paese sono evidenti, tanto quanto i benefici dati dalla possibilità di muoversi in autonomia.
Occorre ripensare le regole, rivedere la normativa, ridefinire ruoli e responsabilità, affinché le scuole vengano messe nelle condizioni di includere nella propria offerta formativa, non come progetto, ma come attività curricolare, il percorso casa-scuola a piedi e in bici.
I Comuni possono adottare misure specifiche di messa in sicurezza (non come eccezione, ma come regola), nel raggio di 1 Kmq attorno alle scuole, non solo dei percorsi casa scuola, ma rendendo accessibili anche gli spazi pubblici. La proposta del Kilometro Quadrato Educativo, sperimentato e attuato a Berlino, costituisce un buon esempio.
Va ripensato anche il sistema assicurativo, includendo i percorsi casa scuola nelle competenze dell’INAIL e non delle assicurazioni integrative che le scuole si vedono obbligate a fare, come succede in altri Paesi europei, dove sono gli stessi istituti pubblici di promozione della salute e di prevenzione agli infortuni a promuovere i percorsi casa-scuola in autonomia!

 È un percorso in salita, ma urgente e necessario. Un Paese civile e avanzato si misura anche su questo. Non è possibile continuare a mantenere una posizione di fanalino di coda, che vede solo il 10% dei bambini italiani che vanno a scuola in autonomia contro il 41% di quelli inglesi e il 40% dei tedeschi.

giovedì 9 luglio 2015

Sperimentazione e riqualificazione dell'ex Caserma Piave a Treviso











L'ex Caserma Piave, dopo anni di abbandono, utilizzata come deposito di materiali di varia natura, gettati alla rinfusa (vecchi documenti dell'ente locale, mobili, attrezzature e arredi scolastici e non, elettrodomestici, scenografie teatrali, e molto altro), sta per essere restituita a nuova vita. Un pezzo di città che da buco nero si sta trasformando in opportunità per nuove funzioni, che verranno definite nel processo partecipato in corso, coordinato da Andrea Mariotto, IUAV - Corso post lauream Azione locale partecipata e sviluppo urbano sostenibile. IUAV e Comune hanno finalmente sottoscritto la convenzione che ha di fatto formalizzato un processo già in corso. Il tutto nasce dopo l'occupazione da parte di ZTL (Zone temporaneamente Liberate) che nel corso degli anni ha simbolicamente occupato diversi spazi per catalizzare l'attenzione sui tanti buchi neri del nostro territorio e per sollecitare la restituzione di spazi inutilizzati alla comunità. Attraverso il processo avviato, si è ora costituito un gruppo formato da oltre 20 associazioni, destinato ad allargare ulteriormente i propri confini.
Sono già state definite proposte di riuso temporaneo, che fanno capo a 7 aree tematiche: Accoglienza, Performance, Convivialità, In-formazione, Manualità, Motricità, Interfaccia. Altre sono in corso di definizione.
Le prime azioni 'pubbliche': il 24 maggio sono state realizzate 'pulizie di primavera', che hanno liberato spazi che ora possono essere utilizzati, in aggiunta a quelli ripuliti e sistemati in precedenza da ZTL, il 19 giugno sopraluogo dei consiglieri comunali, cui hanno partecipato anche gli assessori Manfio, Cabino e Michielan.
Ad accoglierli, oltre ai docenti  IUAV Andrea Mariotto ed Ezio Micelli, un nutrito gruppo di persone, in rappresentanza delle associazioni e gruppi informali che stanno partecipando al processo partecipato avviato questa primavera: giovani, artisti, artigiani, architetti, musicisti, operatori nel campo della salute e del sociale, abitanti del quartiere, studenti. Lo scopo dell’allestimento è stato di “comunicare facendo”  i progetti di riuso temporaneo, un grande cantiere creativo illustrato dai proponenti:  attività artigianali come “Tornio subito” – un laboratorio artigiano a servizio dei cittadini, artistiche come “Arte a Km0”, educative, ludiche, uno studio fotografico, uno spazio performativo nel quale la Fucina del Corajo ha regalato un momento di grande poesia, biblioteca, bio-osteria, architettura open source, giardino condiviso, spazio accoglienza per il quale è stato sviluppato un progetto di ospitalità per i giovani durante l’estate e per senzatetto nel periodo invernale.
È stata allestita anche una mostra fotografica con le foto di Giancarlo Rado, che narrano la storia dal degrado e incuria in cui versavano gli spazi all’attuale condizione decisamente più vivibile.
La visita ha permesso di rendersi conto dello ‘stato dell’arte’, della dimensione degli spazi, delle potenzialità di far vivere un pezzo di città in quiescenza da oltre un ventennio, e del gran lavoro di pulizia fatto in questi mesi. Andrea Mariotto ha sottolineato le specificità di questo percorso,  le opportunità che sta offrendo per ripensare, anche attraverso l’uso temporaneo degli spazi, alla destinazione futura dell’ex Piave.
La presenza di abitanti del quartiere, appare importante e significativa perché questo luogo, sconosciuto ai più, sta assumendo un significato diverso, con il desiderio diffuso di varcare la soglia e di farne uno spazio di aggregazione aperto e inclusivo. Molte energie sono in campo, energie e persone che stanno spendendo il loro tempo e le loro competenze.
Sono ora in corso gli Open Day e i focus group programmati per far conoscere il progetto e allargare la partecipazione.
Noi partecipiamo al processo, dopo averlo promosso, convinti che questa strada sia molto più efficace di soluzioni e progetti fatti a tavolino. 
Per restare informati: pagina facebook  'Sperimentazione e riqualificazione ex Caserma Piave (TV)'.

Cosa sta cambiando nel giardino della scuola di Fontanelle con il progetto MUOVITI!

Il progetto MUOVITI! è nato per migliorare gli spazi del giardino della scuola, attraverso la realizzazione delle proposte e delle idee frutto del percorso partecipato che ha coinvolto tutti i bambini della scuola primaria, insegnanti, genitori, volontari, ente locale e associazioni.











A fine maggio è stato avviato il cantiere di auto costruzione che proseguirà nei primi mesi di scuola il prossimo anno scolastico.
Ma i lavori di 'cura' non si fermano durante l'estate: a turno un gruppo di volontari ogni giorno va ad annaffiare le piante dell'aiuola a spirale e del grande labirinto.
Un grande grazie va a loro e a chi sta portando avanti il progetto, superando ostacoli e criticità. Fontanelle ha ora un nuovo spazio a disposizione, che sperimenterà l'apertura alla fruizione pubblica.