Il 4 giugno al PALAPLIP di Mestre si è tenuto l'incontro "La mia scuola va in classe A. Seminario di Buone pratiche per la costruzione di un nuovo piano di mobilità sostenibile attorno ai plessi scolastici", nell'ambito del progetto europeo PUMAS.
Il Comune di Venezia sta lavorando, in modo partecipato, assieme ad
alcune scuole, nonché a rappresentanze di genitori e diversi enti ed
associazioni alla
formulazione di nuovo Piano di mobilità sostenibile, che si chiamerà “La
mia scuola va in classe A”, in attuazione di quanto previsto dal
“Libro Bianco sui Trasporti 2011 della Commissione Europea” che punta su
percorsi di progettazione partecipata in grado di coinvolgere, sulle
decisioni principali, gli abitanti del territorio, e sull'importanza di
apprendere da esperienze di altre città.
Si sono confrontate diverse realtà, promosse e guidate da enti locali (Pesaro, Reggio Emilia, Torino, Padova) e da Associazioni (FIAB, Legambiente, Moving school 21). Punti in comune: alleanza tra più soggetti istituzionali (comune, ASL, scuole, polizia municipale, ...), coinvolgimento attivo delle famiglie e dei bambini, percorsi formativi e di accompagnamento, soluzioni tecniche per migliorare accessibilità e mobilità attorno alle scuole. Dopo oltre un decennio di sperimentazioni è il momento di pensare all'implementazione, e di mettere a punto strategie che rendano quotidiano e ordinario ciò che finora non lo è stato o non lo è più.
Interessante l'esperienza Torinese, che più di altre ha mostrato un orientamento chiaro nelle politiche urbane. I percorsi casa scuola sono parte di un disegno più ampio, che riguarda la qualità della vita urbana, e delle azioni per fare della città una Smart City. Per rimanere nel campo dell'infanzia: progetto unitario di valorizzazione dei cortili scolastici (non uno, tutti!), cortili scolastici aperti al pubblico, piano strategico per le aree destinate al gioco negli spazi urbani, "adotta un quartiere" (intervento incluso in un progetto URBAN). I percorsi casa scuola fanno parte del progetto "Torino Smart School", per contribuire alla riduzione del 40% delle emissioni di CO2, con "walk pooling" e "car pooling" integrati.
Moving School 21, nato da una cooperazione europea pluriennale (Progetti Erasmus e Comenius), ha portato come focus del proprio intervento un approccio integrato, che coniuga aspetti di carattere tecnico e metodologico, con l'innovazione della didattica e la cittadinanza attiva. Le scuole sono 'al centro', hanno un potenziale di catalizzatore e 'motore' sociale molto forte. Occorre lavorare sui tempi e sugli spazi interni ed esterni alle scuole, promuovere il movimento quotidiano a scuola e in città, restituire il diritto al gioco e alla salute. Sono stati presentati alcuni esempi, riferiti a contesti locali ed europei, in particolare alla città di berlino. Cortili e città come laboratori di apprendimento, estensione del ristretto spazio aula, per creare un profilo di 'scuola in movimento' che contribuisce a rendere più vivibile la città per tutti, non solo per i bambini.Questi temi sono stati sviluppati nel libro "Scarpe blu. Come educare i bambini a muoversi in città in autonomia e sicurezza", ora in libreria.
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